STORIE DI FLAUTI, BOSCHI, MAGHI E CENERENTOLE

L’opera lirica narrata all’infanzia tra suoni e colori della natura fantastica

Maria Teresa Trisciuzzi Antonella Coppi – unibz

La stretta correlazione tra letteratura e musica trova nell’infanzia un nuovo medium, bambini dall’orecchio acerbo (Rodari, 1979), potenziali fruitori di una forma d’arte tra prolungamenti e contaminazioni. L’approccio musicale narrato all’infanzia attraverso storie di derivazione fiabesca, si connette all’educazione soffermandosi sul tema dell’ascolto, della comprensione, della creatività: l’opera lirica, tra fiabe e narrazioni, personaggi e racconti che rivivono in partiture musicali di grande suggestione, offre uno spunto interdisciplinare di valore, grazie alla presenza di un testo verbale che facilita la mediazione didattica di procedimenti formali di base (La Face, 2012). L’infanzia, passibile di meraviglia e di metalinguaggio artistico (Acone, 2015), esperisce il rapporto creatosi tra l’arte e la narrazione, che evoca l’originalità soggettiva. Attraverso la musica, intesa come esperienza formativa, il bambino si trova e si completa, decostruendo l’Erlebnis stessa in Erfahrung, comunicante il “movimento”, inerente alla vita e alla musica stessa, da cui proviene la dinamicità della Bildung (Cambi, 2016). L’esperienza della narrazione musicale, relativa alla ricezione o alla generazione testuale, intrecciando una pluralità di presenze e interpretazioni, si fa comunicazione e diviene espressione artistica per l’infanzia, dell’infanzia, sull’infanzia.