MENTE E PAESAGGIO

Ugo Morelli – Director of the Master WNHM, Trento (Italy)

Dopo una lunga tradizione che aveva considerato il paesaggio e l’ambiente come ciò che sta “là fuori” e solo intorno a noi, verifichiamo oggi che gli ecosistemi di cui siamo parte sono anche l’interno e non solo l’intorno delle nostre vite. Il paesaggio come spazio di vita è perciò principalmente il luogo del nostro movimento nello spazio e interessa prioritariamente il nostro sistema sensorimotorio, da cui scaturisce la conoscenza incarnata che ce lo fa sentire, descrivere e narrare, dandogli significato. Il paesaggio emerge, perciò, al punto di connessione tra mondo interno e mondo esterno con la mediazione del principio di immaginazione. La sua origine in noi ha le stesse caratteristiche della lingua madre: così come una bambina e un bambino non possono non imparare la lingua madre, allo stesso modo non possono non interiorizzare lo spazio di vita in cui nascono e vivono, dandogli significato. L’educazione ha la necessità di prendere in considerazione la dimensione non solo cognitiva della mente umana, ma anche quella embodied, quella embedded e quella extended, se intende sviluppare un orientamento e comportamenti generativi e creativi nel rapporto esseri umani e ambienti di vita e se intende promuovere la bellezza come opportunità di estensione del modello neurofenomenologico di sé nei bambini e negli adulti.