I can if I care: per una educazione sostenibile possibile
Maria Luisa Iavarone, Università degli Studi Parthenope di Napoli
Il dibattito sulla sostenibilità delle azioni educative si situa nel più ampio orizzonte della responsabilità sociale. Il potere di progettare e realizzare azioni per il cambiamento, che riescano ad incidere significativamente nei contesti e nei gruppi, dipende dalla capacità di far dialogare il “potere” con la “cura”. I can if I care costituisce, quindi, una sorta di paradigma di riferimento entro il quale inscrivere una nuova etica educativa della cura. Si possono realizzare azioni educative per lo sviluppo sostenibile solo se ci si riappropria del significato autentico della cura, che è sempre azione responsabile verso se stessi, gli altri esseri umani, i viventi e l’intero Pianeta. Solo se si ha cura dell’altro, rivolgendo, ad esempio, particolare attenzione alle marginalità, al degrado morale e ambientale, alle nuove e vecchie povertà educative, è possibile rendere concreto un modello di “pedagogia civile” quale quello promosso dall’associazione A.R.T.U.R. Adulti Responsabili per un Territorio Unito contro il Rischio. In particolare, l’intervento educativo per la prevenzione del rischio si sostanzia di 4 azioni: Contrasto alla violenza, Cura, Corresponsabilizzazione e Condivisione allo scopo di migliorare l’infrastrutturazione sociale e realizzare una educazione sostenibile possibile.