DENTRO LE CASE DEI BAMBINI

Federica Di Luca – Agrinido della Natura, Agri-Infanzia 0-6 San Ginesio, MC

Attraversare con i bambini il senso dell’abitare dopo l’esperienza traumatica del terremoto vuol dire ritracciare i fili di una tessitura delicata che collega l’uomo ai luoghi fisici di un territorio, rendere visibili i paesaggi esteriori e interiori del singolo e di una comunità. Abitare viene dal latino avere (habeo) ma è anche continuare ad avere quando tutto intorno si muove e si perde. Quando le case sono rotte, scrostate, crollate e il paesaggio esterno appare ancora rovinato, un disastro, a due anni dall’evento sisma, cosa significa abitare? Quale idea di casa giace nella mente e nei vissuti dei bambini o si sta nuovamente costruendo? Come adulti educatori ascoltiamo, esploriamo e sosteniamo un percorso complesso e fecondo di case dentro e fuori, di case reali e immaginarie, di memoria del passato e di futuri possibili. Accompagniamo il cammino dei bambini 1-6 anni nel paesaggio naturale e umano ove accanto alle case lesionate, alle zone rosse e alle strutture rimaste agibili, si celano le case dell’immaginario e prendono forma nuove architetture abitative nell’intrinseca possibilità costruttiva dei materiali naturali e di quelli di recupero. Entriamo a piccoli passi nelle case dei bambini con i genitori mediatori degli ambienti e degli oggetti di casa e cerchiamo di dipanare il groviglio emotivo che le case accolgono, conservano, contengono, nascondono, a volte. Così so-stare in questi nuovi “angoli di mondo” ha permesso di svelare la ricchezza e la fragilità dell’abitare individuale e di comunità che nello sguardo e nelle azioni resilienti dei bambini e delle bambine custodiscono l’intera storia dell’umanità sul Pianeta.